Rovesciando tutti i vincoli sulle limitazioni a ciò che può essere fatto al corpo e con il corpo, Paul B. Preciado espone nuovi principi per una nuova rivoluzione controsessuale che riconosce i genitali come oggetti tecnologici e offre un vero e proprio manuale per smantellare passo passo il contratto sessuale eterocentrico. Supportato dagli studi di Derrida, Foucault, Haraway, Butler e Deleuze, l’autore scava ancora più a fondo nella decostruzione della presunta naturalità dell’identità e a partire dall’affermazione che il dildo precede il pene – nella storia della sessualità l’artificio, quindi, compare prima della natura – pone le basi per nuove pratiche di liberazione sessuale. Mai prima d’ora un libro era riuscito nell’intento di somigliare così tanto a un vibratore high-tech, e raramente il terrorismo intellettuale è stato così rigorosamente documentato. “Manifesto controsessuale” è un libro oltraggioso, un testo letterario performativo, un saggio di teoria trans e un invito all’azione. Segna un punto di non ritorno negli studi di genere, e chissà, anche nell’intimità di chi lo legge.
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