"Mady Fast racconta Trieste col pretesto della cucina. Ma non solo variazioni sul goulash o sulla "buzara": troverete anche il paesaggio agricolo e costiero, i mercati, i caffè e i ristoranti con i frequentatori del passato e del presente, le atmosfere di Opicina, di Duino, di Miramare, le grida e le voci dei pescatori e dei venditori ambulanti. I vapori delle pentole sono molto più, anche sensorialmente, evocativi se si sa che cosa ce dietro: tanto più per la cucina triestina, una cucina "colta" nel senso che i suoi piatti raccontano spesso una vicenda storica o geografica che si ripercorre nei sapori. Dobbiamo insomma a Mady Fast un tipo di libro di cucina nuovo, che si può consultare col mestolo in mano o leggere come un saggio, davanti al camino. Il mio consiglio è di usarlo in entrambi i modi." (Marco Guarnaschelli Gotti)
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