“Maleuforia” di Deborah D’Addetta è un romanzo di formazione dai toni erotici e irriverenti, ambientato a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 a Napoli: protagonista è Raffaele, un ragazzo di tredici anni che non si riconosce nel proprio genere. La sua educazione sessuale e sentimentale avverrà in un bordello, dove resterà per qualche anno, subendo una trasformazione nel corpo e nello spirito, per poi essere accolto a casa di un uomo che gli farà da pigmalione. La lingua si attesta su una mescolanza di italiano e dialetto partenopeo e si concentra sulla definizione di un sentimento cardine del testo, quello della maleuforia, una fusione tra malinconia e sereno disincanto.
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