Ironica, pungente, irriverente, appassionata, romantica e dolcemente imbranata. Una maestra d’inglese giovane, piccola, piccolissima, che non vuole crescere per continuare a parlare la lingua dei suoi “nani” e per non smettere di entusiasmarsi. «Oggi, quindi, è il mio primo giorno di scuola. L’alfabeto lo so tutto, le tabelline le ricordo fino a quella del sette, poi la memoria mi tradisce e mi tocca contare con le dita (e meno male che ne ho dieci giuste, altrimenti sarebbero stati guai); l’Italia ha la forma (e la mentalità) di un vecchio scarpone e la Sardegna è quella chiazza verde che durante il meteo in tv è occultata dalla spalla del colonnello di turno; Leopardi era un depresso e D’annunzio è diventato orbo facendo lo scemo di guerra.»
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