Pochi personaggi hanno saputo attraversare la storia della canzone italiana con il desiderio di provare la compatibilità di strutture musicali diverse, pur rimanendo fedeli a se stessi, come ha fatto in trent'anni di carriera Lucio Battisti, un musicista ineguagliabile che ha sconvolto e modificato i gusti e le abitudini di un popolo con semplici 'canzonette'. Questa innata capacità di svolgere un ruolo attivo e creativo non si è fermata, come tanti affermano, al divorzio artistico da Mogol. Anzi. L'intento di questo libro è stato soprattutto quello di seguire attentamente il suo secondo periodo musicale, condizione indispensabile per comprendere appieno la figura e l'importanza di Lucio Battisti nella sua mutevole pienezza espressiva. Gli autori Amodio e Ronconi hanno indagato principalmente su un periodo artistico di lucida, enigmatica e destabilizzante presenza nel mondo musicale italiano. Un progetto promulgatore di una nuova estetica musicale a cominciare dai suoi sviluppi dialettici, fuori dalle logiche di mercato e dai meccanismi di consumo. Dall'incontro con la ludica genialità di Pasquale Panella, surreale scrutatore delle valenze fonetiche della parola, la canzone di Battisti non è più da rivisitare emotivamente, ma è un'esperienza da vivere nel suo momento creativo, costruita nel suo insieme di sensazioni e di atmosfere che fanno brillare lo spazio di quattro minuti.
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