Pubblicato per la prima volta nel 1998, quando ormai i CSI diventavano noti al grande pubblico affacciandosi alle classifiche radiofoniche, il Libretto Rozzo diventa in brevissimo tempo un oggetto di culto, e come ogni oggetto di culto scompare dalle librerie. Oggi, a quarant'anni di distanza dalla fondazione nel 1982 a Berlino del gruppo punk più irregolare d'Italia, questa nuova edizione lo toglie dalla clandestinità — probabilmente controvoglia. Il Libretto Rozzo è racconto, confessione, sistemazione di tutti i testi dei CCCP e dei CSI, assemblati non per cronologia o apparizione discografica ma per grandi temi e idee, cuciti fra loro da meditate riflessioni di Giovanni Lindo Ferretti e Massimo Zamboni, che arricchiscono il volume con dei commenti inediti. Affollato di fantasie socialiste e perizie psichiatriche nazional-popolari, Punk Islam e Sufi, geografia di Gobi, Finistère e Via Emilia, il Libretto Rozzo ci consente di ripercorrere a ritroso le inquietudini di una generazione che non sembrano poi tanto lontane dalle nostre, come se il muro di Berlino non fosse mai caduto.
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