Il lettore che qui conduciamo senza transizioni da Confucio a Simenon, da Balzac al padre Damien e dalla boscaglia australiana al capo Horn, forse disapproverà il carattere apparentemente eteroclito di queste pagine. […] Ho trovato in Chesterton se non una giustificazione di questo breve libro almeno il suo titolo: “Un uomo che ricerca le armonie, che associa le stelle solo agli angeli, o gli agnelli ai fiori primaverili, rischia di essere molto frivolo, poiché adotta un solo modo in un certo momento; e poi, una volta passato questo momento, può dimenticare il modo in questione. Ma un uomo che tenta di accordare gli angeli ai capodogli deve avere invece una visione piuttosto seria dell’universo”. (Simon Leys)
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