La speranza viene spessa relegata nell'alveo delle buone intenzioni, pio sentimento che ha poco a che fare con la nostra vita quotidiana, con le fatiche, le delusioni, gli impegni e le decisioni. E invece. Johnny Dotti traduce questa virtù cristiana in faccende molto concrete: il modo in cui trattiamo la morte, la nostra, come possibilità, e quella degli altri, quando la incontriamo; le modalità con cui organizziamo il nostro abitare, se viviamo la casa come un nido o un luogo ospitale; la nostra comprensione del vivere la comunità, che ci salva dal nostro io asfittico; come maneggiamo la tecnologia, che non può fare a meno dei sensi né del senso. La speranza «non si declina al futuro» perché riguarda oggi, riguarda me e te, qui e ora.
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