Reena Virk. Quattordici anni. Il suo corpo senza vita viene ritrovato martoriato sotto un ponte, tra le alghe fangose e l'acqua gelida. Si pensa a un maniaco, a un balordo di passaggio. Lentamente, la verità viene in superficie: a massacrare la ragazza, quasi per gioco, per gelosia o per noia o per stupida crudeltà, non è stato un estraneo. Senza concedere nulla al sensazionalismo, ma con prosa e colpo d'occhio acuti e taglienti, Rebecca Godfrey dà un ritratto fedele di questa tragedia moderna sulla base delle informazioni raccolte in sei anni di ricerche, componendo il resoconto di una vicenda fin troppo vera, particolare eppure universale, l'istantanea di un'adolescenza scomoda e lontana da certi romanzi giovanilistico-consolatori, "una preziosa riscrittura di "A sangue freddo" di Truman Capote per i nostri anni bui" ("Booklist").
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