Nel 2004, l'esploratore americano Bill Stone e l'ucraino Alexander Klimchouk hanno guidato due diverse spedizioni scientifiche, una nello Stato di Oaxaca, nel Messico meridionale, e l'altra nella Repubblica ex sovietica della Georgia, alla scoperta della più grande regione geografica sconosciuta del nostro pianeta nota come "l'ottavo continente". Dopo aver rischiato tutto, comprese le proprie vite e quelle di chi li accompagnava, sono riusciti a esplorare le due supergrotte - uniche vie d'accesso al mondo ipogeo - per molti chilometri sotto la superficie del mare realizzando così il sogno di una vita: scoprire per primi un luogo inesplorato. La discesa all'interno di questi mostri geologici, "immaginate di scalare l'Everest al contrario", è stata raccontata dal giornalista James Tabor fin nei minimi dettagli. Grazie alla voce diretta dei protagonisti e alla visione di video e fotografie molte delle quali sono contenute nel libro - l'autore è riuscito a restituire la sensazione claustrofobica, l'angoscia e il terrore che ogni minuto accompagnano gli speleologi. Calarsi in profondità, dove ogni metro rappresenta l'ignoto, nell'oscurità più assoluta, in grotte gigantesche che scendono a precipizio per centinaia di metri, con fiumi sotterranei che bloccano la strada e il costante rischio di precipitare nel vuoto, è un'esperienza che lascerà il lettore senza fiato.
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