L'inventore, contrabbandiere, incantatore di serpenti e inguaribile donnaiolo, a cento e otto anni suonati Trenchmouth Taggart ripercorre la sua vita rocambolesca in un racconto che ha il suono e il ritmo di un'epica ballata. Nato agli inizi del Novecento, abbandonato dalla madre e allevato da una vedova abile nel curare così come nel tagliar gole, Trenchmouth impara a crescere in fretta per sopravvivere in una natura grandiosa quanto spietata. Piombato nel bel mezzo dei conflitti del 1920 tra i minatori e gli eserciti privati dei padroni, dimostra di avere una mira infallibile come cecchino. Ogni colpo un centro sicuro, ma anche una macchia sulla coscienza. E allora qualcosa si spezza, e Trenchmouth abbandona tutto ciò che credeva di sapere di se stesso, pur di non uccidere ancora. Meglio perdersi tra i monti Appalachi, e nascondersi in una sorta di esilio. Eppure questa è solo una delle tante trasformazioni che lo attendono, una delle molte identità che gli faranno cambiar pelle, allungandogli la vita. Perché un uomo simile, che in seguito diventa anche un gran suonatore d'armonica e poi un reporter d'assalto, che si sbronza con Chuck Berry e cena con John F. Kennedy, non può star fermo a lungo, nell'eterno tentativo di sfuggire al proprio passato. Finalista al National Book Critics Circle Award, questo romanzo è stato celebrato come uno dei migliori esordi della nuova narrativa americana.
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