Jan Nèmec (1936) è uno degli autori più importanti della Nová vlna, la vague moldava che ha accompagnato il profondo rivolgimento politico e culturale sfociato nella cosiddetta Primavera di Praga. Dopo gli studi alla FAMU, fa il suo folgorante esordio nel 1964 con "I diamanti della notte", personalissima rievocazione di un episodio dell'Olocausto, premiata in numerosi festival, che lo impone all'attenzione della critica internazionale. Ridotto all'inattività, nel 1974 il regime lo pone di fronte all'alternativa tra la prigione e l'esilio. Il regista lavora dapprima in Germania, poi in Svezia e Gran Bretagna. Si trasferisce infine negli USA, dove tiene lezioni di cinema in varie università, per rientrare in Cecoslovacchia nel 1989.
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