"La ricerca della felicità individuale e collettiva è stata capovolta in una realizzazione personale totalmente dimentica dell'originaria azione creativa e dialettica del femminismo, capovolgimento favorito attraverso l'indirizzo dei mezzi comunicativi e formativi di massa, per cui ogni riflessione e pratica eterodiretta rispetto alle pratiche dominanti viene rinchiusa nella logica del negativo e del patologico, da reprimere, utilizzando le componenti socialdemocratiche riformiste come agenti controrivoluzionari. La visione esclusivamente emancipatoria della condizione della donna annulla l'idea e gli ideali di liberazione, rimuovendo l'orizzonte comune e collettivo della libertà. Il neoliberismo vuole ridurre a merce tutte le forme in cui si organizzano i corpi e la società, comprese le preferenze e le inclinazioni sessuali, ma tutto quello che è forma di resistenza, per il suo dispiegarsi, lo vuole distruggere". Una raccolta di lettere inviate dall'aprile 2011 al marzo 2012 alla mailing list nazionale femminista "Sommosse".
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