"Molti libri hanno affrontato il rapporto mafia-politica, in genere all'interno di saggi che partivano dall'esame di fatti oscurati o tralasciati dalla cronaca. In questo libro, invece, che è un romanzo, la mafia si muove sullo sfondo, per poi rivelarsi nella sua crudezza ed efferatezza. Fenomeno che muta, cambia, si adatta. Le strategie mafiose attraverso gli anni sono cambiate: dallo stragismo alla tregua, dalla guerra allo Stato alla trattativa con lo Stato, dalla contrapposizione alla convivenza. Uno spirito di convivenza che ha finito per permeare sempre più la società siciliana e nazionale, al punto da far dire a un ministro che con la mafia bisogna convivere. Il risultato è stato, ed è, che abbiamo oggi una mafia apparentemente più "civile", meno sanguinaria, che torna nei salotti buoni della società e perfino nel circuito delle istituzioni. Nel libro di Aldo Penna emerge l'intreccio tra poteri legali e poteri criminali che ha caratterizzato la cronaca di questi anni...". (Dall'introduzione di Antonio Ingroia)
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