"In me l'America è una presenza perché sono americano, ma forse anche, ancora di più, perché non lo sono. E ciò spiega, per certi versi, il fatto che le mie prime ossessioni, i miei primi scritti, hanno riguardato l'America. Non si trattava soltanto della particolare situazione storica e geografica che mi era stata assegnata - insieme a molti altri - per condurre quell'incerta battaglia che si usa chiamare vita, o destino. Si trattava anche del fatto che proprio a me - anche se insieme a molti altri - s'imponeva una improcrastinabile esigenza. Quella di convertire in un mondo vivo, nelle mia anima, quel mondo che in gran parte era invece come un recinto nel quale la mia anima era prigioniera."
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