Via Padova a Milano è una strada lunga più di quattro chilometri che parte da piazzale Loreto e arriva ai confini della città. Meta di immigrazione fin dall'inizio del Novecento, prima dall'est e dal sud dell'Italia, poi da tutto il mondo, è un luogo di passioni e di abissi, di vita intensa e malavita. Il romanzo "I diavoli di via Padova" racconta un mosaico di umanità bruciante, che parla lingue diverse, nel quale si condivide l'integrazione mentre si fanno i conti con le difficoltà e le contraddizioni di una periferia ruvida, tra povertà e desideri di riscatto, vite perdute e speranze. L'occhio del protagonista, Tes, un flàneur che vagabonda per il quartiere, conduce il lettore negli anfratti dell'animo degli abitanti di questo angolo sorprendente di mondo, nei bar gestiti da cinesi e frequentati già dal mattino da latinos e nordafricani, negli empori degli indiani e dei bengalesi aperti fino a notte fonda, nelle case di ringhiera fatiscenti dove vivono i pusher, i trans, i tossici, i fantasmi dei clandestini. Storie dure, segnate da alcol, violenza, droga, azzardo, miseria, nelle quali si aprono scorci di fratellanza, amore e poesia. Tutti i personaggi del libro sono ispirati a persone reali, alle quali è stato dato un nome di fantasia. Anche fatti ed episodi, più o meno noti, sono per la maggior parte accaduti davvero. "I diavoli di via Padova" è un viaggio senza soste in una straordinaria girandola umana, un pianeta da scoprire ogni giorno, come fa Tes, aprendo la porta di casa...
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