La commedia dell'arte sulle scale. Un libro dove ogni lettore ritrova il mondo quotidiano in cui vive, dall'attico alla guardiola del portiere, con un cartello in bacheca: "C'eravamo tanto amati". Dalla pizzeria, insieme, ad "allora, vado dall'avvocato", prima tappa sull'autostrada della Giustizia, ultimo casello la Cassazione, distante anche venti anni. Per un lenzuolo che svolazza al vento o i gemiti da sotto le coperte o un "Per Elisa" suonato allo sfinimento. È il reportage di un viaggio di un "inviato speciale sul pianerottolo", attraverso assurde incomprensioni e impensabili ripicche; vendette studiate a tavolino da strateghi dall'incredibile fantasia; irreprensibili lei non sa chi sono io, perduti dietro un mozzicone di sigaretta; anni sacrificati con l'ansia di un verdetto che alla fine non cancellerà l'odio. E tanta umanità solidale più forte dell'arroganza. In chiusura, il colpo di scena: un delitto sul pianerottolo. Testimoni, colpevoli, sospettati, poliziotti e giornalisti. Manca il maggiordomo, solo perché abita in un altro condominio.
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