Apollo e Dioniso. Per il mondo moderno l’uno è l’antitesi dell’altro: ragione contrapposta all’istinto, equilibrio alla violenza, l’uno sembra dover escludere l’altro. Così, nei secoli, si è consolidato il dominio di Apollo su Dioniso, la predilezione per ciò che è misurato rispetto a ciò che non lo è. Eppure contraria sunt complementa, ed è proprio nell’armonia dei contrari che si ritrova l’equilibrio. La mente umana è un ottimo esempio di struttura duale di coppie di elementi in apparenza opposti: l’emisfero logico e l’emisfero creativo, l’uno “scientifico”, l’altro “artistico”. Ma questi due emisferi collaborano: nessuna grande intuizione scientifica è possibile senza il contributo dell’emisfero creativo, nessuna opera d’arte realizzabile senza uno sforzo logico. Attraverso un’analisi del mito e della cultura greca, riferimenti a Nietzsche e a filosofi e scienziati moderni, e spiegazioni chiare di alcuni aspetti della psicoanalisi junghiana, Paolo Maggi ci aiuta a comprendere quanto apollineo e dionisiaco siano complementari, e come si possa riuscire a farli convivere pacificamente, senza sacrificarne nessuno. In questa ottica acquistano significato il rito e il gioco, strumenti utili a incanalare quella violenza cieca e distruttiva di Dioniso, senza lasciarla soccombere alla lucidità di Apollo.
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