Quattordici storie, o forse sarebbe meglio dire quattordici ritratti di personaggi in esilio volontario, paralizzati nella loro nostalgica rievocazione del passato e della madrepatria; fra partite infinite a 'mahjong', piatti prelibati, brindisi e abiti tradizionali, tutto serve a creare l'illusione di essere ancora sul continente, di essere giovani aitanti, o fate ammaliatrici, e di ricoprire ancora posizioni di prestigio nei propri circoli sociali. Sullo sfondo di una città spesso fredda e piovosa, contro un vento impetuoso e noncurante, malinconiche odi al tempo e alla gloria che furono si sviluppano in appartamenti fatiscenti e giardini appassiti.
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