Cardi e carciofi, topinambur, cavoli, pastinaca, carote, piselli, pomodori, fagioli, zucche, peperoni: quando si mangia la verdura, si inghiotte la storia del mondo. In un ortaggio si incontrano la grande Storia e la storia dei ricordi di ognuno di noi: le conquiste, la via delle spezie, l’apertura di passaggi marittimi, il commercio tra gli Imperi, l’economia, la diplomazia e la politica mescolati a racconti di madri e padri, di nonne e nonni, cucine e dispense piene di sapori. Passando da un orto a una poesia, da un quadro a un’ortolana che con la voce squillante tesse le lodi dell’insalata appena colta; da una canzone a un conquistador che trasporta nuovi germogli e condimenti nelle murate della sua caravella, l’autrice ritrova le tracce di una storia favolosa che porta il lettore di paese in paese, da una sfera simbolica a un’altra – perché le carote fanno gli occhi belli e i bambini nascono sotto i cavoli? – viaggiando nello spazio e nel tempo, dalla sfera collettiva a quella più intima. Nel libro c’è un capitolo dedicato all'Italia, alla Sicilia e ai suoi mercati da tempo meta delle vacanze e luogo del cuore dell'autrice.
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