«Le due donne di questa storia sono due povere donne. Portano con sé, sulle proprie spalle, la lunga teoria dei discorsi e dei giorni vissuti in comune. Contiguità, osservazione reciproca. Si sono gettate l’una contro l’altra senza risparmio d’energia. Hanno esasperato gli attriti. Con serietà hanno compiuto gli sforzi che l’una esigeva dall’altra. Con impegno e a lungo si sono sfregate tra di loro – legni che si provino in ostinato strofinìo a dare fuoco – senza sapere dove stavano andando. Sempre in tensione, senza cedimenti. Anche noi, a tener dietro alla loro estate, alle minuzie del loro accanimento, ce l’abbiamo messa tutta. Anche noi, senza saperne il perché». – M. G.
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