Definire il limite, calcolare la distanza, mantenere un ritmo, sviluppare reattività, esprimere potenza e, al contempo precisione: ecco che cosa devono il disegno e il pugilato. Due mondi simili perché nascono attorno a una serie di vincoli di tipo spaziale, temporale, materico, percettivo e persino linguistico; e proprio in queste limitazioni trovano la capacità di rinnovarsi secondo nuovi ritmi e tracciati di senso. Il disegno è un processo complesso, proprio come il lavoro in palestra: non allena soltanto allo sforzo fisico, ma stimola i riflessi, aumenta la reattività, sviluppa concentrazione e resistenza, rinforza la motivazone, prepara a sconfitte inattese e suggerisce strategie e prospettive inaspettate. Un percorso di ricerca e scrittura che nasce in palestra, tra i sacchi pesanti e il tempo scandito dal ritmo della corda, e in studio, dove si “allena” il disegno in un match senza fine contro se stessi ma anche contro un altro avversario, il foglio bianco, che bianco non è mai. Drawing as Fighting è al tempo stesso un training book, un phamplet sull’arte di illustrare lo sport, un manuale di disegno sperimentale, strutturato come percorso pratico, attraverso esercizi liberamente ispirati al mondo della boxe. Ma è anche un libro sul pensiero di un artista, Marco Bongiorni, che raccoglie i suoi lavori sui grandi interpreti della nobile arte, con opere inedite a colori su Mike Tyson, Marvin Hagler, Muhammad Ali e tutti i pugili più famosi degli ultimi decenni.
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