Siamo nella seconda metà del XXIV secolo quando Maxtor, un esemplare di specie canina, fonde la propria coscienza con l’androide emotivamente avanzato N°44. L’operazione dona al cybercane la facoltà di vagabondare tra le infinite linee narrative del Pluritempo e di balzare in epoche e dimensioni disparate e irraggiungibili. Dopo essere entrato in possesso di una lettera datata 2 febbraio 2679, il gruppo a conformazione modulare DustyEye decide di rintracciare il meticcio, lanciandosi in una missione di ricerca multidimensionale. Ai dossier, composti dalla storia principale di Maxtor narrata da DustyEye e dalle tavole di Giorgio Finamore, si aggiungono così i materiali raccolti durante due anni di ricerca: racconti, articoli, materiale fotografico e illustrazioni. Si è creato così un volume metanarrativo e sperimentale, che parla di tecnologia, antispecismo e, ovviamente, viaggi nel tempo.
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