Costretto a casa dalla febbre un uomo decide di scrivere dei suoi sogni e dei suoi pensieri, che hanno origine dallo stesso nucleo concettuale, il rapporto tra la vita e la morte. È l'inevitabile conseguenza del discorso delle mele con cui il padre gli descrisse il destino degli uomini vecchissimi, quello, una volta sotto terra, di diventare frutta e verdura. Da questi pensieri e da un ragionato esercizio di scrittura prende forma la storia di Stefano, un malato terminale che nell'insofferenza delle sue nuove e inesorabili condizioni di vita decide di ricorrere al suicidio assistito. Tuttavia l'incontro con Hamid, giovane immigrato eritreo, metterà in dubbio la decisione a lungo meditata di Stefano. Il racconto della "collisione tra questi due uomini e mondi" è una riflessione sulla vita e sulla morte, nella quale Signorini intreccia il tema sociale a quello esistenziale cullandoci così nelle acque più profonde del sentire umano. Prefazione di Ernesto Paolozzi.
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