Romanzo di formazione, ambientato tra Roma ed Amsterdam, di un giovane precario italiano come ce ne sono tanti. Come tanti, sogna di fare lo scrittore e si muove tra un lavoro al supermercato ed una fuga all’estero, tra la fine di un amore e la speranza di un racconto pubblicato da una rivista, tra un padre assente ed il fantasma di Bukowski. Il protagonista di Dio è distratto va cercando confusione, estraniamento, alienazione, svago e conforto quando nell’alcol, quando nell’hashish, quando – sperimentalmente – nell’acido. La sua sensibilità sembra rispondere diversamente: piuttosto che attutite, le sue ferite e le sue manie si fanno più profonde e più minacciose.
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