Di tutto rimane il silenzio è un viaggio introspettivo che si ricompone attraverso i versi di liriche legate da un filo poeticamente emozionale. Nelle parole il silenzio grida forte con coraggio, mentre la clessidra scandisce il tempo, dove a volte si muore per tornare a vivere, con la speranza di volare alto tra silenzio, ferite e ricordi. È il piano simbolico il più forte, e rimanda sovente a una geografia interna fatta di immagini catturate o sognate, ricordi strettamente intrecciati a un quotidiano i cui elementi si trasformano o vengono utilizzati per evocare una condizione intima, la reazione a una percezione del mondo, a un accadimento recente o antico, ma che torna a riverberare come una eco nel silenzio, appunto.
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