Le spaziose piazze, la vista della superbe architetture dei palazzi, il fascino impenetrabile di certe vetrine di antiquari, il richiamo di mostre irriverenti quanto curiose, il marasma incessante di taluni concerti, la voce dei "grandi" sui palcoscenici dei teatri, gli incontri culturali, le frequentazioni di letterati e politici di professione, la visita dei luoghi di culto, l'ordine di fornite biblioteche, l'interesse per i musei, ma anche la Roma di Belli e Trilussa, di Pratolini e del Neorealismo, della Magnani e di Alberto Sordi. Un viaggio nostalgico verso una Roma che forse non c'è più, travolta dalla modernità, dal disordine, dalla sporcizia e dalla delinquenza.
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