Negli ultimi trent'anni la psicologia e la psicoterapia sono diventate delle presenze costanti delle nostre vite. Gli psicologi sono spesso protagonisti del dibattito pubblico, intervengono sui giornali, in tv, hanno voce in cause giudiziarie, sono interpellati da chi decide le politiche sociali... La psicologia è autorevole, ha guadagnato credito, e chi ne fa uso fa molta meno fatica a capirne la necessità e a chiederne il sostegno. Al contrario, la psicoterapia appare ancora come un nebuloso insieme di questioni: se la sua efficacia comincia a essere data per assodata, rimane un senso di grande confusione sulla sua essenza. Che cos'è, rispetto alla medicina? Perché ci sono tante scuole? Quanto è bene pagare? Perché bisogna pagare anche le sedute che si saltano? Perché il genitore che manda il figlio in terapia non può avere informazioni dal terapeuta ogni volta che desidera? Perché tanti psicoterapeuti non prendono in terapia parenti dei propri pazienti? Quali rischi ci sono nell'affidarsi a chi promette di guarire la nostra psiche? Dentro e fuori la stanza è un libro che articola una serie di risposte chiare per chi va in terapia, e al tempo stesso ricostruisce il dibattito contemporaneo e la storia della psicologia recente. Un testo divulgativo su un mondo che pensiamo di conoscere ma che è molto meno trasparente di quanto appaia, utile a fare la cosa più difficile e più semplice di sempre: diventare se stessi.
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