Cosa accade alla morfologia degli oggetti estetici quando sono investiti da una crisi di portata epocale? La crisi e le forme si propone di rispondere a questa domanda attraverso uno studio della poesia prodotta in Italia tra il 1929 e il 1956. Il volume analizza il comportamento formale di un campione di dieci autori ascrivibili alla cosiddetta “terza generazione”: Bertolucci, Calogero, Caproni, Fortini, Luzi, Matacotta, Penna, Rebora, Sereni, Sinisgalli. Sono poeti e intellettuali nati attorno agli anni Dieci, che si affacciano alla vita pubblica durante il ventennio fascista. Il trauma del 1945 li coglie in una fase centrale delle loro storie artistiche, ponendoli di fronte alle macerie della guerra e alla difficile liquidazione di un regime totalitario. La crisi interviene così a sconvolgere l’insieme di quelle infrastrutture materiali e immateriali fatte di premi, network sociali, procedure di accreditamento, riviste, attraverso le quali essi si erano affermati e riconosciuti come membri della classe intellettuale del Paese e li costringe a scelte repentine dalle quali sarebbe dipeso il loro futuro in un mondo radicalmente mutato.
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