Storie di uomini e donne internati nel manicomio di Aversa tra il 1880 e il 1920. Attraverso l’analisi delle cartelle cliniche e delle lettere private scritte dagli internati, che l’autrice ha visionato e selezionato con cura, il libro si propone di ricostruire storie vere di follia e di emarginazione, indagando strategie, negoziazioni, complicità e disperati espedienti per tentare di sopravvivere e di fronteggiare la drammatica condizione di esclusi dal mondo senza voce e senza diritti.
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