Abbiamo bisogno della censura. Abbiamo bisogno di censurare le radio e i free press, di censurare i libri, l’industria cinematografica, la musica, le arti. La tanto osannata «libertà creativa» ha dato vita a un ambiente tossico, che cova violenza inespressa e ci consegna alla depressione, al suicidio, allo sterminio. È da queste paradossali premesse che Svenonius si lancia in un tour de force che, in maniera al tempo stesso provocatoria e dotta, analizza mostri e i feticci della cultura di massa, si tratti di Ikea, di Apple, dei processi di gentrification o della musica indie. E alla fine non ci resta che un’opzione soltanto: bannare, bruciare, abolire fino alla rieducazione.
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