Da circa un decennio l'avventura teorica di Carla Lonzi, figura preminente del neofemminismo italiano degli anni Settanta, è oggetto di riscoperta, non solo in Italia: dapprima con la ripubblicazione di molti dei suoi scritti, tra i quali il famosissimo “Sputiamo su Hegel”, poi con convegni, incontri e studi specifici a lei dedicati. Riemerge così il lavoro di riflessione, complesso e anticipatore, di un'autrice affascinante che ha saputo pensare il femminismo e il mondo dell'arte, il potere e le forme dell'emancipazione delle donne e non solo. La ricerca di Giovanna Zapperi si interessa alla traiettoria di Carla Lonzi e ai rapporti tra arte e femminismo nell'Italia tra gli anni Sessanta e Settanta. Attingendo a fonti di archivio in gran parte inedite, questo libro dimostra che i due periodi che sembrano scandire la biografia di Carla Lonzi — prima la critica d'arte, poi il femminismo — segnano in realtà un percorso che intreccia l'intera espressione teorica di questa importante autrice. Una lettura che ci consente di ricavare dal pensiero di Carla Lonzi strumenti per leggere il presente, tanto per una critica all'altezza dei tempi sul ruolo e l'uso delle immagini, quanto per intendere le forme di subordinazione legate al genere, all'identità e alle classificazioni sociali che non cessano di riprodursi. Grazie alla ricerca della storica dell'arte e femminista Giovanna Zapperi, la radicale creatività della vita e degli scritti di Carla Lonzi trovano in questo libro una sintesi analitica rivolta al futuro, che di quel «gesto creativo all'altezza della vita» si vuole erede.
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