"Gli amici, da sempre, lo chiamano “Il Principe”, più recentemente “Il Favolaio”. È che, in verità, spesso lo vedono davvero come una sorta di Cavaliere Nero, forse per i modi, lo stile o per l'immagine solitaria che mostra. Forse, più semplicemente, dipende dal fatto che vive in un suo mondo incantato, alla stregua di ognuno di noi, ma il suo è popolato da draghi, principesse e sfide, soprattutto con sé stessi. Così questo libro è una storia interiore intessuta di lussurie, poesia e follia, di come un principe possa essere divenuto, con il tempo, il suo stesso nemico, il Cavaliere Nero, e come, forse sia tornato indietro. Pare abbia imparato a scrivere perché è un taciturno, ma la verità è solo che la maggior parte dei pensieri rimangono nella sua mente più che uscire dalle sue labbra. Sembra che siamo tutti fatti così: molto di quello che vorremmo dire rimane intrappolato prima, nella diga da cui esce solo la nostra voce. I suoi pensieri, le sue poesie, i suoi amori sono simili a quello che già inconsciamente sentiamo tutti e non sappiamo ancora esprimere, e prima ancora di realizzarlo, come una sorta di archetipi, solo che lui ha imparato a scriverli. È così che finalmente ritrova la vicinanza agli amici, alle sue amanti e riesce a donare quello che non sa fare a voce, con la consapevolezza che solo quello che doni è tuo per sempre!"
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