Caligola è passato alla storia come l'emblema della follia al potere. Secondo l'autore le fonti sulle quali è fondato tale giudizio sono di parte, "gonfiate" e, nella migliore delle ipotesi, funzionali a una rimozione. Quello che interessa Gioè sono le conseguenze estreme di un "io dittatore" all'interno di un corpo finito. E Caligola in questo senso è paradigmatico: la genesi intima di una dittatura su se stessi. Più che un'interpretazione storica, il campo di indagine di questo testo è proprio il corpo dell'imperatore, perduto nel proprio delirio, prigioniero delle sue idee e condannato a vivere "ascoltando l'eco solitaria della propria voce in un vuoto castello".
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