Gli amori e gli scandali, le esperienze erotiche e sentimentali, la vita dissoluta ma anche l’impegno sociale, politico e intellettuale di Hermann Eek – alter ego dell’autore – e degli appartenenti alla bohème di Oslo – quella Kristiania per la prima volta ritratta in modo autentico, quasi spietato –, sono al centro di questo romanzo, pubblicato nel 1885, che portò lo scompiglio nella società bigotta e benpensante dell’epoca, tanto da essere sequestrato poco dopo l’uscita ed essere messo al bando per oltre cinquant’anni. Jæger, per sua stessa ammissione, si proponeva con quest’opera di attaccare i tre pilastri su cui si sosteneva la società di allora: il cristianesimo, una morale ipocrita e il vecchio concetto di giustizia. E attraverso le vicende che segnano principalmente lui e l’amico Jarmann, scopriamo «come la società, soprattutto la morale sessuale, possa distruggere la vita di due uomini – di due ragazzi». Avventure picaresche e suggestioni filosofiche si fondono in un romanzo che indaga con sorprendente modernità angosce e contraddizioni tuttora irrisolte.
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