Amoreena Winkler è nata in un mondo brutale e totalitario, quello dei Bambini di Dio. Una setta apocalittica che estendeva il precetto evangelico "ama il prossimo tuo" alla sfera sessuale, che faceva proselitismo religioso attraverso la prostituzione, e rivendicava la libera sessualità dei bambini, da condividere tra i confratelli attraverso la pratica dello "sharing". Un universo parallelo votato alla completa sottomissione dell'io, all'annientamento sistematico delle pulsioni individuali, dei propri affetti, dei propri sentimenti. "I bambini di Dio" è il fedele resoconto dell'infanzia e dell'adolescenza dell'autrice. La vita quotidiana all'interno delle "case", la paura e il disprezzo per i "sistemiti" (tutti coloro che non facevano parte della setta), la compenetrazione tra rigide regole di preghiera e pratiche orgiastiche e pedofile. Una normalità spiazzante, dove l'amore di Dio giustificava tutto, annichiliva ogni sofferenza, rifiuto, vittimismo; bisognava solo "guadagnare anime" e "portarle a Gesù". Amoreena Winkler, che è fuggita dalla setta e dalla sua famiglia a diciassette anni, ha scritto questo libro per ricomporre la sua identità in frantumi. È un dolore caldo quello delle sue parole, un torrenziale atto di purificazione che mette in discussione i limiti dell'indicibile. E rivela come, attraverso la scrittura, sia possibile perpetrare una forma estrema di resistenza.
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