«La balbuzie viene quasi concordemente definita come la "turba del flusso verbale caratterizzata da disfluenze specifiche accompagnata da sentimenti negativi". Tale definizione si presta ovviamente a un gran numero di distinguo e di discussioni al punto tale che comunemente è accettato che esistano molte forme di balbuzie, che pertanto necessitano di interpretazioni, di valutazioni e di gestioni differenziate. Questo stato confusionale ben testimoniato dalla letteratura e dalle pratiche di prese in carico sta peraltro diradandosi, per cui può essere sostenuto con sufficiente scientificità che una noxa organica di natura genetica o acquisita, agendo su strutture encefaliche verosimilmente solo extrapiramidali, determina compromissioni dei meccanismi regolatori del flusso che si organizzano sotto forma di disfluenze. L'autrice di questa monografia ha avuto il merito di sintetizzare ergonomicamente quanto si è verificato negli ultimi cinquant'anni. Pertanto chi si accinge a confrontarsi con la "balbuzie" è a conoscenza dei pensieri interpretativi e gestionali più significativi che gli potranno consentire di valutare razionalmente sul campo quanto personalmente è ed è stato attuato per parecchi lustri dall'autrice.» (Dalla presentazione di O. Schindler).
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