«L’Avana era minacciata dal saccheggio di chi ci
viveva, dalla pioggia e dal vento, dalla sabbia del
mare con la quale l’avevano costruita, dalla luce
violacea del pomeriggio, dall’erosione del vento
marino e dallo sguardo implacabile dei suoi
abitanti».
Un nonno e un nipote passeggiano per le strade dell’Avana alla ricerca degli scrittori e dei poeti attraverso i palazzi in cui abitarono, i salotti in cui si riunirono in interminabili tertulias. Il primo omaggio è, ovviamente, a Lezama Lima, ma Arrufat cita anche i luoghi di José Marti, di Alejo Carpentier, di Virgilio Piñera, di Cabrera Infante e di molti altri. "L’Avana mi parla" racconta le storie di autori cubani a noi poco noti e anche quelle di leggendari personaggi avaneri come l’Andarin Carvajal, il postino podista che partecipò alle Olimpiadi estive del 1904 negli Stati Uniti. I due personaggi senza nome camminano per Plaza de Armas, il Morro, le calles O’Reilly, Obispo, Mercaderes, Infanta e per il Malecón, leggendario lungomare dell’Avana. Sfiorano le vestigia della Muralla che circondava l’Avana ai tempi della fondazione. Proprio come Arrufat, il nonno è originario di Santiago de Cuba, e il romanzo ha un forte sapore autobiografico. Una guida letteraria d’autore, un’Avana fuori dai circuiti turistici. Intima, segreta, sconosciuta.
Biografia: Considerato uno dei più importanti scrittori cubani, quando scoppia la revolución Antón Arrufat (Santiago de Cuba 1935 - L’Avana 2023) ritorna dagli Stati Uniti dove si era esiliato durante il regime di Batista. Nei primi anni '60 Cuba è animata da una grande libertà creativa, si fondano riviste letterarie e poetiche delle quali Arrufat sarà tra i protagonisti assieme a Carbrera Infante, Piñera, Lezama Lima, Carpentier... Ma nel '68 scrive una pièce di teatro che il regime di Castro giudica controrivoluzionaria (Los siete contra Tebas) e per quattordici anni sarà “esiliato” in una biblioteca dell'Avana, controllato a vista, con il divieto di scrivere. A differenza di Heberto Padilla, il cui “caso” è contemporaneo al suo, Arrufat non lascerà mai Cuba. Dopo la fine del castigo, alla metà degli anni '80, il regime farà marcia indietro e lo riterrà degno di onori e di premi letterari. Poeta, drammaturgo e saggista, figura carismatica e discussa, Antón Arrufat è autore di tre soli romanzi: La caja esta cerrada del 1984, La noche
del aguafiestas
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