Catene, sedie, ciotole, chiavi, lettere d'amore. Materiali essenziali, cibi poveri. é la memoria di un quotidiano senza tempo la protagonista del percorso espositivo di Antonio De Pietro, viaggio che, attraverso ferro, legno, bitume, sabbia ma anche pane, riso, acqua, racconta la sofferenza del ricordo. La memoria diventa qui unico appiglio per tutelare vite ed atmosfere altrimenti perdute. Ed è una memoria faticosa, fatta di lavoro, attese, sudore e sale, tra le lacrime e cicatrici. Così i Mercati di Traiano si trasformano nel monumentale e condiviso contenitore di un'esperienza umana, apparentemente remota, che di fatto, però, nella sua essenza, torna a ripetersi emotivamente uguale a se stessa.
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