Nel contesto di una feroce guerra civile tra fascismo e antifascismo, un radicato e forte movimento libertario prova a realizzare, nelle zone in cui il golpe militare è stato sconfitto, quella società di liberi e uguali per la quale si è sempre battuto. Vengono così sperimentate migliaia di collettivizzazioni urbane e rurali, e parallelamente viene combattuta una "guerra antimilitarista" basata sulle milizie volontarie. Questo peculiare intreccio di guerra e rivoluzione incide profondamente sul contrastato rapporto con il potere che segna l'azione anarchica e anarcosindacalista dell'epoca. A otto decenni da quelle vicende, questo libro racconta l'ultima rivoluzione europea, insieme ai tentativi pragmatici e talvolta contraddittori messi in atto dai suoi protagonisti libertari.
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