Che tipo di rapporto c’è tra un’architettura di Emilio Ambasz e i Giardini Pensili di Babilonia? Il modello dell’Hortus Conclusus si è definitivamente perso oppure è presente nel giardino contemporaneo? Come possono, il graffito moderno e il graffito antico, modificare allo stesso modo l’idea di spazio ed essere egualmente evocativi di una architettura “auspicata”?
Questa raccolta di saggi si interroga su tali temi, cronologicamente diversi ma identici dal punto di vista concettuale, affrontandoli direttamente e mantenendo, nel loro approfondimento, un unico “fil rouge”: il rapporto tra Storia, Architettura contemporanea e valore d’Immagine.
I temi sono sviscerati e analizzati ripercorrendo l’opera di alcuni architetti contemporanei (più o meno noti) e mettendo in evidenza il rapporto stretto con altre opere storiche. Emergerà immediatamente che anche gli architetti del presente, volenti o nolenti, hanno un forte debito con la Storia nonostante la loro capacità di affrontarlo spesso con disinvoltura, a volte con devozione o, più raramente, in modo del tutto inconsapevole!
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