"Il giardino dei Finzi Contini" è, in positivo, dal punto di vista cinematografico, uno dei risultati più alti e significativi dell'Italia unita e ricostruita sotto il segno della democrazia, con ormai alle spalle i demoni della guerra e della follia assolutista. Era come se il grande patrimonio artistico e artigianale che per secoli (anzi per millenni) aveva permesso all'Italia - e a Roma ancor più - di primeggiare del mondo nella sfera della produzione artistica, confluendo dagli artisti agli "artigiani" senza soluzione di continuità, avesse trovato la sua ultima roccaforte tra le mura di Cinecittà. è in questa ottica d'individuazione nel cinema italiano dell'ultima propaggine del millenario primato nazionale nell'arte e nell'artigianato che il Museo Ebraico di Roma ospita questa rassegna. La ospita, dunque, nel nome della continuità e dell'amalgama delle storie e delle tradizioni , volendo ricomporre le ultima, ma ancora vive, lacerazioni che il dramma della Guerra e della Shoah hanno lasciato nel profondo dentro di noi, come brace viva sotto un cumulo di ceneri.
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