Il diavolo vive a Palermo e si chiama Volpes. Caruso lo incontra alla Marina, mentre gusta un gelato. All'insoddisfazione di Caruso, alla sua inquietudine che lo fa stare male dappertutto e soprattutto a Palermo anche se finisce sempre per tornarvi, il diavolo, che somiglia a un intrallazzatore locale, risponde con l'offerta dell'ubiquità. Questa è la versione globalizzata della ormai démodé eterna giovinezza. Caruso vi resta invischiato e le sue disavventure lo sbatteranno da una parte all'altra del mondo, fino alle porte dell'Ade e ai festini oscuri che vi hanno luogo. Intorno a questa partita c'è una città decadente e impenitente, un demiurgo che vive a Gela con la figlia metal, varie donne che ricordano al protagonista che Falsomiele non è solo un quartiere di Palermo, ma la trappola delle malie che si trasformano in stucchevole dolcezza.
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