Nei cinque anni trascorsi a Dublino, il gesuita inglese Gerald Manley Hopkins ebbe più volte a meditare su un particolare passo degli Esercizi spirituali di Ignazio di Loyola, dedicato alla desolazione intesa come «oscurità dell’anima», quando essa è «sfiduciata, senza speranza, senza amore», «come separata dal suo Creatore». Da questo passo e dal periodo di sconforto vissuto dal poeta nacque un nucleo di poesie molto analizzate, i “dark sonnets”. La scelta di Domenico Pezzini è stata quella di raccoglierle, tradurle e commentarle, perché tali composizioni sono strettamente intrecciate con la biografia del loro autore e costituiscono, per così dire, un itinerario nella sua anima. Il libro non è dunque un’esegesi asettica composta per gli addetti ai lavori, ma un percorso interiore che si ritiene possa essere utile a chiunque venga a trovarsi in qualche stato di desolazione, onde scoprire un possibile compagno di strada. Se il termine «desolazione» può sembrare desueto e ristretto a un qualche significato spirituale, basta sostituirlo con il più usato «depressione» per comprendere i sentimenti del poeta nei suoi ultimi anni.
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