Jacinta Kerketta è riuscita ad affermarsi in India e all’estero grazie a una vivace creatività e a uno stile poetico che mescola impegno per la causa adivasi con freschezza e originalità di espressione. Si tratta di una scrittura piana e suggestiva, nella quale si percepisce il ritmo narrativo della tradizione orale. Le poesie di Kerketta sono legate alle sofferenze e alla rabbia delle società tribali dell’India e danno voce a storie di sfollamenti, violenza, fame, dighe, guerriglia maoista, corruzione e apatia di chi dovrebbe governare. Inoltre, dai versi emerge forte e risoluto il punto di vista femminile. Vivendo un’esistenza al confine tra la cultura del villaggio la realtà urbana, Jacinta esprime un forte legame con la terra, la foresta e le acque che costituiscono il fondamento dell’identità adivasi e che sono minacciate dalle politiche di sviluppo dello stato indiano, senza mai scadere in un eco-romanticismo di repertorio e nel rifiuto della modernità.
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