Un’idea, nata un po’ per caso, diventa un progetto fotografico, dai risvolti antropologici curiosi e interessanti: una sorta di ‘monogamia’ – quella con la propria l’auto – che alcuni possessori portano avanti per decenni, invecchiando insieme al mezzo meccanico, che viene così, poco a poco, assumendo quasi un’anima. La ricerca dei soggetti avviene principalmente in due modi: l’autore lascia piccoli messaggi su ogni vecchia auto che vede in giro per la città; di tanto in tanto ferma anche le persone alla guida di queste veterane. Inoltre parla del progetto a tutti quelli che conosce, chiedendo loro di indagare in famiglia e, a loro volta, di spargere la voce tra parenti e amici. Poi avviene l’incontro, per immortalare il trascorrere del tempo in questa particolare simbiosi, di fatto, tra uomo e macchina: nel lasso di tempo che intercorre tra ‘ieri e oggi’, infatti, si intrecciano le avventure e i ricordi di un’intera esistenza.
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