Che regole ci si dà quando si vive in uno stesso luogo? Osservando la vita quotidiana in Sicilia come in Nuova Guinea, nei villaggi tribali come tra chi usa lo smartphone, ci si accorge che esistono accordi non scritti su cui si costituisce una reciprocità. Una forma di morale – elastica – che sfuma in un’arte del vivere. Se questa morale minuta manca, o si perde, come accade nelle società in crisi, allora l’idea di legge, di etica, di diritti umani perde la sua presa. E tuttavia le società sanno produrre le proprie regole di convivenza e sono capaci di cambiarle e adeguarle alle trasformazioni che le investono. Grazie a un approccio antropologico, questa visione non umiliante della vita quotidiana – che non crede nell’individuo isolato e nemmeno nel potere supremo delle istituzioni – ci introduce a un affresco colorato e vivo di come la gente se la cava nel costruire i propri giorni insieme.
Biografia: Franco La Cecla antropologo, scrittore, filmaker e viaggiatore, oggi insegna Antropologia culturale alla NABA e allo IULM di Milano, dopo aver insegnato a Berkeley, Barcellona, Parigi, Venezia e Bologna. Autore di molti saggi sulla contemporaneità, ha intrecciato la riflessione antropologica con temi quali lo spazio, l'architettura, l'urbanistica, il genere maschile, i media. Attualmente lavora sui sistemi alimentari in Africa orientale e sull'amicizia in altre culture.
Piero Zanini è ricercatore al Laboratoire Architecture Anthropologie (LAVUE 7218 CNRS) dell’Ecole Nationale Supérieure d’Architecture de Paris-la-Villette, dove insegna antropologia urbana. Tra le sue pubblicazioni Significati del confine (1997) e, con Franco La Cecla, Lo stretto indispensabile (2004, n.e. 2025). Nel 2004, il progetto «Alpi» realizzato con A. Linke e R. Rinaldi è stato premiato alla IX Biennale d’Architettura di Venezia.
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