Quarant’anni dopo l’uscita del Libro dell’inquietudine dell’eteronimo Bernardo Soares, che in breve divenne un oggetto di culto anche in Italia, è sicuramente un altro il Pessoa che oggi lettori e critica possono leggere. A partire dagli anni Ottanta del Novecento, dal “mitico baule” a cui Fernando Pessoa, morendo nel 1935, aveva affidato la sua multiforme opera, sono emersi centinaia di inediti in prosa e in poesia e nuove letture dei testi sono state fissate in edizioni sempre più affidabili. L’Italia, con le sue traduzioni e i suoi studi, ha contribuito a consacrare il poeta portoghese come voce unica del canone letterario occidentale. I saggi raccolti in questo libro sono il frutto di questa lunga stagione di riconfigurazione dell’opera di Pessoa e di un suo ripensamento teorico. L’eteronimia come chiave interpretativa di un’opera dispersa in molti nomi, le figure della nostalgia e della saudade in poesia, le posizioni politiche e identitarie sul Portogallo, la sfida che la letteratura pessoana lancia alla filosofia contemporanea, l’analisi dell’immaginario europeo e occidentale sono alcuni dei cammini che questo volume prova a percorrere anche come invito al lettore italiano a ritrovare il proprio Fernando Pessoa.
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