Il diario è di solito un luogo intimo di riflessione e quelli etnografici non fanno eccezione: sono il primo strumento attraverso cui tenere traccia dell'incontro con il campo della ricerca, documentando gli sviluppi della riflessione, ma anche i dubbi, gli spaesamenti, le contraddizioni. Pubblicarli significa da un lato rivelare uno snodo fondamentale della produzione teorica, dall'altro scommettere sul valore letterario e pubblico che può assumere la scrittura nelle scienze sociali. Questi diari di campo, attraverso un'opera di montaggio narrativo e grazie alla capacità evocativa dell'illustrazione, esplorano le ricadute necropolitiche della produzione e del consolidamento dei confini esterni e interni dell'Unione Europea. Contestualmente, le storie individuali e collettive che qui affiorano – dai campi di Borgo Mezzanone ai valichi del Brianzonese, dagli uliveti tunisini a Lampedusa, dalle metropoli marocchine, da cui partono gli harraga, alle Canarie – restituiscono la potenza trasgressiva della solidarietà come pratica informale e rizomatica, capace di sostenere ciò che gli Stati sanzionano come mobilità inopportune.
Biografia: Luca Giliberti, insegna sociologia dei processi culturali e sociologia dell’educazione presso l’Università di Parma. È autore di Abitare la frontiera (Ombre Corte, 2020) e cocuratore di Borderland Italia (DeriveApprodi, 2022). Coordina il Comitato per la ricerca etnografica e l’etica (SCERE) del progetto ERC «Solidarities and Migrants’ routes across Europe at Large» (SOLROUTES).
Luca Queirolo Palmas, insegna sociologia delle migrazioni e sociologia visuale presso l’Università di Genova. Co-autore di Underground Europe (Meltemi, 2020) e Dopo la rivoluzione (Ombre Corte, 2017), è il principal investigator del progetto erc «Solidarities and Migrants’ routes across Europe at Large» (SOLROUTES).
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