Fabio Tammaro è uno chef anomalo, sicuramente diverso da quelli che pascolano nei programmi televisivi: uno chef inquieto, mai fermo, sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, sempre in movimento. In questo libro – che per metà è un racconto di formazione e per l’altra metà un manuale di cucina – lo chef si racconta senza falsi pudori: il rapporto con il padre, la difficoltà del lavoro quoti-diano nelle cucine di mezza Europa, il legame indissolubile con il mare. La prosa è limpida e cristallina: piena delle emozioni e degli odori di una cucina e del mare. Un libro antico e contemporaneo – fatto di storie e consigli per la dispensa – per un viaggio consapevole e «mistico» nella cucina povera di mare.
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